Ofatumumab efficace nella LLC resistente al rituximab
L’anticorpo monoclonale anti-CD20 ofatumumab è efficace e ben tollerato nei pazienti con LLC refrattari alla fludarabina, indipendentemente da una precedente esposizione (e resistenza) al rituximab. Queste le conclusioni di un’analisi retrospettiva condotta su 206 pazienti refrattari a fludarabina e alemtuzumab dello studio internazionale FAref e BF-ref (Wierda WG et al. Blood, 2011;118:5126-9), trattati con ofatumumab in monoterapia.
Complessivamente, 117/206 pazienti avevano ricevuto rituximab precedentemente (98 erano resistenti al farmaco). Il tasso complessivo di risposta al trattamento con ofatumumab è stato pari al 43%, 44% e 53%, rispettivamente, per i pazienti già trattati con rituximab, resistenti al rituximab e rituximab-naive. La sopravvivenza libera da malattia mediana è stata pari a 5,3, 5,5 e 5,6 mesi e la sopravvivenza globale pari a 15,5, 15,5 e 20,2 mesi per i tre gruppi.
«Ofatumumab si lega ad un epitopo distinto da quello del rituximab, con una citotossicità complemento-dipendente più efficace in vitro nelle linee cellulari e nelle cellule primarie di LLC con bassa espressione di CD20», scrivono gli autori dello studio. «Per questo, la resistenza al rituximab può non tradursi in resistenza crociata al trattamento con ofatumumab, come dimostrano i dati del nostro studio. Tuttavia, si tratta di un’analisi retrospettiva, i cui risultati dovranno essere confermati da studi prospettici di fase 3».
A cura di:
www.ematologiainprogress.net