Valutazione prognostica a lungo termine secondo la classificazione ELN di pazienti con leucemia mieloide acuta
Le recenti raccomandazioni dell’ELN (European Leukemia Network), sulla base della revisione della letteratura più recente e sul consensus degli esperti (1), suggeriscono una suddivisione prognostica dei pazienti con leucemia mieloide acuta (LAM) in 4 gruppi in accordo alle caratteristiche citogenetiche e molecolari alla diagnosi ( tabella 1).
Tabella 1. Classificazione prognostica ELN della leucemia mieloide acuta
Genetic group | Subsets |
Favorable | t(8;21)(q22;q22); RUNX1–RUNX1T1
inv(16)(p13.1q22) or t(16;16)(p13.1;q22); CBFB–MYH11 Mutated NPM1 without FLT3-ITD (normal karyotype) Mutated CEBPA (normal karyotype)
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Intermediate-I | Mutated NPM1 and FLT3-ITD (normal karyotype)
Wild type NPM1 and FLT3-ITD (normal karyotype) Wild type NPM1 without FLT3-ITD (normal karyotype)
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Intermediate-II | t(9;11)(p22;q23); MLLT3–MLL
Cytogenetic abnormalities not classified as favorable or adverse
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Adverse | inv(3)(q21q26.2) or t(3;3)(q21;q26.2); RPN1–EVI1
t(6;9)(p23;q34); DEK–NUP214 t(v;11)(v;q23); MLL rearranged -5 or del(5q); -7; abnl(17p); complex karyotype |
Rollig e collaboratori hanno effettuato una valutazione della validità della classificazione ELN su 1557 dei 1862 pazienti arruolati nello studio cooperativo tedesco AML96, nei quali erano disponibili tutti i dati genetici e molecolari previsti dallo schema ELN (2).
L’età mediana dei pazienti era di 67 anni (range 18-87) ed il follow-up mediano di 8.3 anni. Il gruppo di pazienti a prognosi intermedia comprendeva il 50 % dei pazienti (31 % intermedio 1 e 19% intermedio 2), mentre il 27 % rientrava nella prognosi favorevole ed il 23 % in quella sfavorevole.
Nei pazienti con età inferiore a 60 anni, gli autori confermano la sostanziale validità della classificazione ELN per quanto riguarda il gruppo favorevole e sfavorevole; al contrario, nella casistica tedesca il gruppo intermedio 2 ha una prognosi significativamente migliore dell’intermedio 1. La spiegazione degli autori è che nel gruppo intermedio 2 un numero non trascurabile di pazienti mostrava anomalie cromosomiche quali 9q, t(9;11) e –Y che potrebbero aver contribuito ad attenuare la prognosi negativa; un’altra possibile spiegazione è che un rapporto allelico FLT3-ITD > 0.8, associato a prognosi peggiore, era presente nel 20 % dei pazienti intermedio 1 e solo nel 6 % di quelli intermedio 2. Sulla base di questi risultati, la raccomandazione degli autori è che, al di fuori di uno studio clinico, ai pazienti del gruppo intermedio 1 non dovrebbe essere negata la possibilità di trapianto allogenico.
Nei pazienti con età > 60 anni, le differenze tra gruppo favorevole e i due gruppi intermedi sono molto meno nette, per cui la conclusione degli autori è che nei pazienti anziani vadano esplorate nuove possibilità classificative.
1) Döhner H, Estey EH, Amadori S et al. Diagnosis and management of acute myeloid leukemia in adults: recommendations from an international expert panel, on behalf of the European LeukemiaNet. Blood. 2010;115:453-74
2) Röllig C, Bornhäuser M, Thiede C et al. Long-Term Prognosis of Acute Myeloid Leukemia According to the New Genetic Risk Classification of the European LeukemiaNet Recommendations: Evaluation of the Proposed Reporting System. J Clin Oncol. 2011 May 31. [Epub ahead of print]
A cura di:
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