TP53 e prognosi nei DLBCL trattati con R-CHOP
Lo stato mutazionale di TP53 influenza significativamente la stratificazione prognostica dei pazienti con linfoma diffuso a grandi cellule B (DLBCL) trattati con la combinazione rituximab + CHOP (R-CHOP). Queste le conclusioni di uno studio (Xu-Monette ZY et al. Blood, 2012;120:3986-3996) condotto su una vasta coorte di 506 pazienti con DLBCL di nuova diagnosi, allo scopo di stabilire se il valore predittivo negativo associato alla presenza di mutazioni di TP53 nei pazienti trattati con lo schema CHOP mantenesse la sua significatività anche dopo aggiunta di rituximab.
Sul totale dei 506 pazienti inclusi nello studio, mutazioni del gene TP53 sono state individuate tramite sequenziamento genico in 112 casi (22%). Una sopravvivenza globale e libera da progressione significativamente migliore è stata osservata nei 395 casi con TP53 wild-type rispetto al gruppo con mutazioni (OS mediana: 94,5 mesi verso 52,9 mesi; PFS mediana: 93,1 mesi verso 51,9 mesi). L’impatto delle mutazioni di TP53 sulla sopravvivenza era significativo sia per i pazienti con sottotipo GCB (germinal center B cell) e sia con sottotipo ABC (activated B cell). Al contrario, la delezione di TP53 e la perdita di eterozigosi, che in questa coorte di pazienti era solo debolmente associata con le mutazioni di TP53, non conferiva una sopravvivenza peggiore.
«Nonostante l’aggiunta di rituximab allo schema CHOP, le mutazioni di TP53 rimangono un fattore prognostico indipendente di ridotta sopravvivenza nei pazienti con DLBCL», concludono gli autori della ricerca. «Ciò è vero per entrambi i sottotipi GCB o ABC, anche se l’impatto è maggiore nei pazienti con GCB-DLBCL. Queste osservazioni differiscono da quanto osservato nei pazienti trattati con CHOP, nei quali lo stato di TP53 ha valore predittivo sulla risposta al trattamento solo nel sottotipo GCB, poiché l’attivazione dei pathway di NF-kB e BCR nei pazienti con ABC-DLBCL ha un impatto negativo sulla sopravvivenza e minimizza il valore prognostico delle mutazioni di TP53. Tuttavia, dopo terapia con R-CHOP, rituximab inibisce NF-kB e la via del segnale di BCR, e i pazienti a sottotipo ABC con mutazioni di TP53 presentano una sopravvivenza significativamente minore di quelli con TP53 wild-type». Approcci terapeutici mirati a contrastare l’inattivazione del pathway di TP53 potrebbero migliorare ulteriormente la prognosi dei pazienti con DLBCL trattati con R-CHOP.
Fonte: Blood
PubMed Link: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22955915
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