Le infezioni nei pazienti con malattie ematologiche maligne

a cura di G. Gentile

Nonostante i rilevanti miglioramenti ottenuti nella gestione delle infezioni dei pazienti con malattie ematologiche maligne, ancora oggi esse rappresentano una complicanza frequente, gravata da elevate morbidità e mortalità, con una rilevante influenza sulla qualità di vita e sui costi complessivi della gestione del paziente. Il progressivo incremento dell’aspettativa di vita della popolazione ed il progressivo miglioramento dell’età biologica, oltre all’aumento della sopravvivenza media dei pazienti con malattie ematologiche maligne, ha portato ad un incremento di soggetti ad alto rischio di sviluppare gravi complicanze infettive: sono infatti oggi considerati eleggibili per trattamenti chemioterapici intensivi pazienti che precedentemente ricevevano solo terapie di tipo contenitivo/palliativo. L’adozione di protocolli di chemioterapia anti-neoplastica intensivi con incremento delle dosi dei chemioterapici somministrati, della durata e del numero dei cicli di trattamento ha prodotto conseguentemente un incremeto di tossicità; in aggiunta, l’uso di nuove categorie di farmaci, quali per esempio gli anticorpi monoclonali (rituximab, alemtuzumab, ecc) o gli agenti ipometilanti (azacitidina, decitabina, ecc), ha incrementato notevolmente le categorie di pazienti (leucemia linfatica cronica, linfomi, mielodisplasie, mieloma multiplo, ecc) a rischio infettivo. - Leggi tutto

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