Radioterapia per i bambini con Hodgkin a basso rischio?

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Nei pazienti pediatrici con linfoma di Hodgkin (HD) a basso rischio che ottengono una risposta completa precoce dopo 2 cicli di chemioterapia VAMP, è possibile evitare l’uso della radioterapia ottenendo alti tassi di sopravvivenza libera da progressione a 2 anni. Queste le conclusioni di uno studio multicentrico di fase 2 (Metzger ML et al. JAMA, 2012;307:2609-2616) disegnato per rispondere alla domanda, sempre più attuale in considerazione degli alti tassi di risposta che si ottengono in questi pazienti, se sia possibile ridurre gli effetti tossici a lungo termine del trattamento mantenendone l’efficacia.

Il disegno dello studio prevedeva la valutazione della risposta ottenuta dopo 2 cicli di VAMP (vinblastina, doxorubicina, methotrexate e prednisone): i pazienti che avevano ottenuto una risposta completa non ricevevano radioterapia e proseguivano con gli ulteriori 2 cicli di chemioterapia, mentre tutti gli altri venivano sottoposti a radioterapia (25,5 Gy) al termine dei 4 cicli previsti di VAMP. Sul totale degli 88 pazienti arruolati con HD stadio I e II, 47 (53%) sono stati valutati positivamente dopo 2 cicli di VAMP e non hanno ricevuto radioterapia. La sopravvivenza libera da eventi globale a due anni è stata pari al 90,8%, con un tasso pari all’89,4% nei casi non sottoposti a radioterapia verso il 92,5% nei casi che avevano eseguito radioterapia (p = 0,61). In questi ultimi, gli eventi avversi a lungo termine osservati sono stati rappresentati da ipotiroidismo compensato (10%), osteonecrosi e osteopenia moderata (2%), disfunzione polmonare subclinica (14%) e disfunzione ventricolare asintomatica (5%).

«Il tentativo di evitare complicazioni a lungo termine ha guidato molte modificazioni effettuate nel trattamento dell’HD pediatrico negli ultimi anni», scrivono gli autori della ricerca. «I nostri risultati suggeriscono che un approccio basato sulla definizione della risposta può permettere di ottenere alti tassi di sopravvivenza libera da malattia nei pazienti con HD a basso rischio, senza l’utilizzo di agenti alchilanti, bleomicina o epipodofillotossine, e in più della metà dei casi senza radioterapia».

 

Fonte: JAMA

PubMed link: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22735430

A cura di:

www.ematologiainprogress.net

Redazione Ematologia in progress
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