Il Prof. Robin Foà ha ricevuto a Francoforte l’EHA 2023 Josè Carreras Award
Il prestigioso riconoscimento è stato assegnato per i risultati ottenuti nello studio dei tumori del sangue nel corso di tutta la sua carriera.
Un premio alla carriera, per “l’impareggiabile competenza e dedizione nell’avanzamento della conoscenza dei disordini linfoproliferativi cronici e acuti”. Con questa motivazione, Robin Foà si è aggiudicato il Josè Carreras Award. Il premio, il più prestigioso tra quelli conferiti agli specialisti delle malattie del sangue in Europa, gli è stato assegnato a Francoforte il 9 giugno durante la cerimonia di apertura del Congresso della European Hematology Association (EHA) 2023.
In tale occasione ha tenuto una lettura su “Ph+ ALL, from the worst malignancy to a chemo/transplant-free management?“, dove ha ricordato il suo interesse verso l’immunologia delle neoplasie ematologiche e verso l’immunoterapia, iniziata negli anni londinesi alla fine degli anni ‘70 e continuata durante tutta la sua vita lavorativa. Un lungo percorso che ha portato a modificare profondamente il trattamento dei pazienti con leucemia acuta linfoblastica Ph+ (LAL Ph+), quella che nel passato era considerata la neoplasia ematologica a prognosi peggiore.
Il Prof. Foà ha ripercorso l’avventura degli studi tutti italiani iniziata nell’anno 2000 con il primo protocollo di prima linea GIMEMA per pazienti anziani con LAL Ph+ trattati in induzione con imatinib e steroidi e senza chemioterapia sistemica. Questo approccio è continuato negli anni usando i diversi TKI in induzione per pazienti adulti di tutte le età. Attraverso questa strategia chemo-free si sono ottenute percentuali di remissioni complete nel 94-100% di casi, con limitati effetti collaterali. Il passo successivo è stato un protocollo di induzione con dasatinib (e steroidi) seguito da un consolidamento con l’anticorpo monoclonale bispecifico blinatumomab per tutti i pazienti adulti, senza limiti di età. Quindi una terapia targeted seguita da una immunoterapia. I risultati dello studio, che hanno permesso di ottenere risposte molecolari del 60% dopo 2 cicli di blinatumomab e fino all’80% con ulteriori cicli, sono stati pubblicati sul New England Journal of Medicine nell’ottobre 2020. Questo radicale cambiamento per il trattamento della LAL Ph+ dell’adulto è stato oggetto di una review su invito pubblicata da R. Foà e S. Chiaretti sul New England Journal of Medicine nel giugno 2022.
Durante la lettura a Francoforte il Prof. Foà ha riportati i dati non ancora pubblicati ad un follow-up mediano di oltre 4 anni che dimostrano percentuali di sopravvivenza del 75-80%, i risultati migliori fino ad oggi riportati. Va sottolineato come il 50% dei pazienti – soprattutto quelli con una risposta molecolare profonda – sia stato trattato solo con TKI e blinatumomab, senza chemioterapia sistemica e trapianto.
E’ prevedibile che questa strategia di induzione e consolidamento chemo-free rivoluzionerà l’approccio terapeutico di prima linea per pazienti con LAL Ph+ di tutte le età. La possibilità di non effettuare un trapianto allogenico di cellule staminali verrà formalmente dimostrata dallo studio GIMEMA attualmente in corso che dovrebbe completare l’arruolamento nel 2024.
Il Prof. Foà ha voluto registrare per Ematologia in Progress la lettura tenuta a Francoforte.