Il follow-up a cinque anni dello studio ZUMA-1 supporta il potenziale curativo di axicabtagene ciloleucel nel linfoma refrattario a grandi cellule B
Sono stati recentemente riportati su Blood i risultati a 5 anni dello studio registrativo di fase 2 ZUMA-1 (Neelapu SS et al, 2023). Lo studio a braccio singolo, multicentrico, ha utilizzato il prodotto CAR-T autologo axicabtagene ciloleucel (axi-cel) con specificità anti-CD19 in pazienti con linfoma a cellule B recidivato/refrattario (LBCL R/R). I risultati di questo studio hanno portato all’approvazione di axi-cel nei pazienti adulti con LBCL e linfoma primitivo del mediastino a grandi cellule B R/R, dopo due o più linee di terapia sistemica.
Nello ZUMA-1, 101 pazienti adulti hanno ricevuto una chemioterapia di linfodeplezione seguita da una infusione di axi-cel al dosaggio di 2 × 106 cellule/Kg. Il profilo di sicurezza di axi-cel è stato gestibile, con eventi avversi (AE) gravi verificatisi per lo più subito dopo l’infusione del prodotto. Il tasso di risposta obiettiva in questi pazienti è stato dell’83%, con un tasso di risposta completa (RC) del 58%. Nel precedente report pubblicato (Locke FL et al, 2018) ad una mediana di follow-up di 27,1 mesi, il 39% dei pazienti era in RC continua e la sopravvivenza globale (OS) mediana non era ancora stata raggiunta. I risultati appena pubblicati ad un follow-up mediano di 63,1 mesi, mostrano risposte sostenute nel 31% dei pazienti, con una OS mediana di 25,8 mesi e una percentuale di OS stimata a 5 anni del 42,6%. Tra coloro che avevano raggiunto una remissione completa, l’OS mediana non è stata raggiunta e la percentuale di OS a 5 anni è stata del 64,4%. La sopravvivenza libera da linfoma stimata a 5 anni (escludendo, quindi, i decessi non correlati alla progressione della malattia) è stata del 51,0%. Non sono stati osservati nuovi eventi avversi gravi o decessi correlati ad axi-cel rispetto al precedente report.
Questi dati supportano il potenziale di questo trattamento nei LBCL R/R e sembrano compararsi favorevolmente con altre terapie non-cellulari approvate nello stesso setting di pazienti (i.e. polatuzumab + bendamustina-rituximab, selinexor e loncastuximab), sebbene la comparazione tra i vari studi sia difficile.
L’aplasia delle cellule B nel sangue periferico, effetto collaterale a lungo termine dovuto alla specificità anti-CD19 delle cellule CAR-T, è stata recuperata in tutti i pazienti valutabili a 3 anni, con un recupero di cellule B policlonali osservato nel 91% dei pazienti, evidenziando come in questa patologia la persistenza a lungo termine delle cellule CAR-T ed il conseguente mantenimento dell’aplasia B non risultino necessarie per l’ottenimento di risposte durature.
Questi risultati supportano il potenziale curativo di axi-cel in pazienti con linfomi a cellule B aggressivi R/R.
Fonte:
Bibliografia
- Locke FL, Ghobadi A, Jacobson CA, et al. Long-term safety and activity of axicabtagene ciloleucel in refractory large B-cell lymphoma (ZUMA-1): a single-arm, multicentre, phase 1-2 trial. Lancet Oncol. 2019;20:31-42.