Il “BCR/ABL1-like predictor”: un saggio rapido ed economico per l’identificazione dei casi BCR/ABL1-like alla diagnosi di malattia
La leucemia linfoblastica acuta (LALc BCR/ABL1-like (vedi approfondimento ) è un sottogruppo di LAL-B negative per i comuni trascritti di fusione (LAL-B NEG) che rappresenta circa il 10-15% delle LAL-B del bambino e il 20-30% delle LAL-B dell’adulto. Il riconoscimento dei casi BCR/ABL1-like è fondamentale sia dal punto di vista prognostico che terapeutico, perché i pazienti, sia pediatrici che adulti, presentano una prognosi sfavorevole e perché potrebbero beneficiare dell’uso di terapie mirate, dal momento che il panorama genetico di questo sottogruppo è caratterizzato da alterazioni che portano all’attivazione aberrante di tirosin chinasi (TK) o recettori di citochine (Roberts KG et al, 2012; Roberts KG et al, 2014).
Attualmente, il riconoscimento della LAL BCR/ABL1-like alla diagnosi è limitato dalla mancanza di un saggio standardizzato: ad oggi, le metodiche di elezione sono lo studio del profilo di espressione genica ed il sequenziamento di seconda generazione che sono troppo costose e laboriose per poter essere impiegate nella routine diagnostica. Pertanto, sono stati elaborati altri metodi che combinano più tecniche (FISH, RT-PCR, Q-RT-PCR) o che si basano sulla quantificazione di un numero limitato (10-15) di trascritti mediante low-density arrays o Q-RT-PCR (Chiaretti S et al, 2018b). Una di queste metodiche, definita “BCR/ABL1-like predictor” è stata recentemente descritta dal nostro gruppo nell’articolo “Rapid identification of BCR/ABL1-like acute lymphoblastic leukaemia patients using a predictive statistical model based on quantitative real time-polymerase chain reaction: clinical, prognostic and therapeutic implications” pubblicato dalla rivista British Journal of Haematology (Chiaretti S et al, 2018a). Partendo da uno studio di profilo di espressione genica di un’ampia coorte di pazienti adulti affetti da LAL-B – comprendente sia casi BCR/ABL1-positivi che BCR/ABL1-negativi – sono stati prima identificati i casi BCR/ABL1-like e poi 10 geni specificamente iperespressi da questo sottogruppo di LAL. Sulla base dei livelli di espressione di questi 10 geni in una coorte di “discovery” di 52 casi è stato costruito un algoritmo predittivo e definito un punteggio che consente di classificare i casi in BCR/ABL1-like – se il punteggio è superiore a -0,3 – e non-BCR/ABL1-like. Mediante questo strumento, sono stati analizzati i campioni di 142 pazienti affetti da LAL-B NEG, prevalentemente adulti arruolati nei protocolli clinici del Gruppo Italiano Malattie Ematologiche dell’Adulto (GIMEMA). Lo screening ha portato all’identificazione di 28 casi BCR/ABL1-like pari al 19,7% della casistica. Complessivamente, il confronto dei parametri clinici tra casi BCR/ABL1-like e non-BCR/ABL1-like alla diagnosi ha mostrato che i casi BCR/ABL1-like presentano un numero significativamente più elevato di globuli bianchi (p=0,013). Lo studio delle caratteristiche genetiche ha dimostrato che le mutazioni dei geni della cascata JAK/STAT, le delezioni del gene IKZF1, l’iperespressione di CRLF2 ed i riarrangiamenti di geni che codificano per TK/recettori di citochine sono significativamente più frequenti (p<0,001) nei casi BCR/ABL1-like.
Dal punto di vista clinico, i casi BCR/ABL1-like presentano una prognosi sfavorevole sia in termini di ottenimento della remissione completa – il cui tasso è risultato inferiore nei casi BCR/ABL1-like – che di sopravvivenza libera da eventi, che è significativamente più bassa nei casi BCR/ABL1-like (p<0,0001).
Infine, mediante lo studio della sensibilità al ponatinib – un inibitore multi-bersaglio di TK – si è potuto dimostrare che il ponatinib è efficace nell’inibire la proliferazione ed aumentare l’apoptosi di cellule primarie derivanti da pazienti con LAL BCR/ABL1-like aventi diverse alterazioni molecolari. La suscettibilità in vitro a ponatinib è risultata simile tra i casi LAL BCR/ABL1-like e quelli BCR/ABL1-positivi, e significativamente superiore ai campioni di casi BCR/ABL1-negativi.
Questi dati dimostrano la validità del “BCR/ABL1-like predictor”, che si qualifica come un saggio rapido, economico, di facile esecuzione ed interpretazione per l’identificazione dei pazienti con LAL BCR/ABL1-like. Inoltre, confermano l’importanza di riconoscere i casi di LAL BCR/ABL1-like fin dalla diagnosi per migliorare la stratificazione prognostica dei pazienti. Infine, suggeriscono il disegno di strategie terapeutiche basate sull’uso del ponatinib indipendentemente dalla lesione molecolare responsabile del profilo BCR/ABL1-like. In tal senso, è in via di attivazione uno studio GIMEMA di fase 1-2 per pazienti con LAL BCR/ABL1-like.
Fonte:
BIBLIOGRAFIA
- Chiaretti S, Messina M, Grammatico S, Piciocchi A, Fedullo AL, Di Giacomo F, Peragine N, Gianfelici V, Lauretti A, Bareja R, Martelli MP, Vignetti M, Apicella V, Vitale A, Li LS, Salek C, Elemento O, Inghirami G, Weinstock DM, Guarini A, Foà R. Rapid identification of BCR/ABL1-like acute lymphoblastic leukaemia patients using a predictive statistical model based on quantitative real time-polymerase chain reaction: clinical, prognostic and therapeutic implications. Br J Haematol. 2018a Jun;181(5):642-652.
- Chiaretti S, Messina M, Foà R. BCR/ABL1-like acute lymphoblastic eukemia: How to diagnose and treat? Cancer. 2018b;124:1867-76.
- Roberts KG, Li Y, Payne-Turner D, Harvey RC, et al. Targetable kinase-activating lesions in Ph-like acute lymphoblastic leukemia. N Engl J Med. 2014;371:1005-15.
- Roberts KG, Morin RD, Zhang J, et al. Genetic alterations activating kinase and cytokine receptor signaling in high-risk acute lymphoblastic leukemia. Cancer Cell. 2012;22:153-66.
A cura di:
Ematologia, Università “Sapienza”, Roma