Fludarabina e rituximab per HCL refrattaria/recidivante
Nei pazienti con Hairy Cell Leukemia (HCL) refrattaria o recidivante, il trattamento con fludarabina e rituximab permette di ottenere risposte stabili e complete con una ridotta tossicità in un’alta percentuale di casi. Queste le conclusioni di un’analisi retrospettiva (Gerrie AS et al. Blood, 2012, 119:1988-1991) condotta su 15 pazienti con HCL recidivata o refrattaria trattati con 4 cicli di fludarabina (40 mg/m2/die per os nei giorni 1-5) e rituximab (375 mg/m2 e.v. al giorno 1) dal 2004 al 2010.
Su un totale di 13 pazienti con risposta valutabile, 12 hanno ottenuto una RC (9 RC “unconfirmed” e 3 RC con BO negativa) e 1 paziente una RP. Con un follow-up mediano di 35 mesi (range: 10-80 mesi), 14 pazienti non hanno mostrato progressione di malattia e non hanno ricevuto ulteriori terapie, mentre 1 solo paziente ha sviluppato una recidiva di malattia. La sopravvivenza libera da progressione (PFS) e la sopravvivenza globale (OS) a 5 anni per l’intera coorte di pazienti è stata pari all’89% e all’83%, rispettivamente.
«Nonostante i notevoli avanzamenti nel trattamento della HCL ottenuti con l’introduzione degli analoghi delle purine, circa il 30-40% dei pazienti vanno ancora incontro a recidiva, con una progressiva riduzione dei tassi di risposta e della durata della remissione ad ogni ciclo di trattamento», scrivono gli autori della ricerca. «Vi è quindi necessità di nuove terapie in questa patologia, e il regime chemio-immunoterapico con fludarabina e rituximab appare ben tollerato ed efficace, ottenendo risultati quanto meno comparabili a quelli di altri trattamenti di seconda linea per la HCL refrattaria o recidivata».
Fonte: Blood
Link: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22223825
A cura di:
www.ematologiainprogress.net