La somministrazione del trombopoietino-mimetico orale eltrombopag può indurre un miglioramento multilineare dell’ematopoiesi nei pazienti con anemia aplastica refrattaria al trattamento con agenti immunosoppressori, con una risposta trilineare osservata in circa 1/4 dei casi. Questi i risultati di uno studio di fase II (Olnes MJ et al. NEJM, 2012;367:11-9) su 25 pazienti trattati con eltrombopag al dosaggio minimo di 50 mg/die (fino a un massimo di 150 mg/die) per 12 settimane. I pazienti rispondenti potevano continuare la somministrazione del farmaco fino alla comparsa di recidiva. Eltrombopag agisce stimolando in maniera non competitiva il recettore per la trombopoietina c-MPL, presente sui megacariociti ma anche sulle cellule staminali ematopoietiche e le cellule progenitrici, espandendo il pool di cellule staminali in coltura.
Sul totale dei 25 pazienti, 11 (44%) hanno mostrato una risposta ematologica in almeno una linea ematopoietica dopo 12 settimane di terapia: 9 pazienti hanno presentato un aumento mediano della conta piastrinica pari a 44.000/mm3 e sono diventati indipendenti dalla trasfusione di concentrati piastrinici; in 6 pazienti si è osservato un aumento dei livelli di emoglobina (incremento mediano: 4,4 g/dl) e in 3 di questi una indipendenza dalla trasfusione di globuli rossi; 9 pazienti hanno mostrato un aumento del numero dei neutrofili (incremento mediano: 1.350/mm3). Sette/11 pazienti rispondenti hanno continuato il trattamento con eltrombopag per una mediana di 16 mesi, mostrando un miglioramento clinicamente significativo dei parametri ematopoietici, così che all’ultimo follow-up disponibile 6 (24%) pazienti mostravano una risposta trilineare, 1 (4%) paziente una risposta bilineare (piastrine e neutrofili) e 4 (16%) pazienti una risposta monolineare (2 pazienti nella conta piastrinica e 2 nel numero dei neutrofili).
Commentando i risultati osservati, gli autori dello studio notano che «i livelli di trombopoietina sono significativamente aumentati nei pazienti con anemia aplastica. Tuttavia, eltrombopag può essere in grado di stimolare l’ematopoiesi attraverso una attivazione non competitiva di c-MPL, attivando pathway differenti da quelli della trombopoietina». Dal punto di vista degli sviluppi clinici, l’incremento della risposta osservato nei pazienti che hanno continuato il trattamento con eltrombopag suggerisce la possibilità che anche i pazienti non rispondenti a 12 settimane avrebbero potuto trarre beneficio da una più lunga somministrazione del farmaco e l’opportunità di terapie maggiormente prolungate nelle prossime sperimentazioni cliniche.
Fonte: The New England Journal of Medicine
Pubmed link: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22762314
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